Descrizione
È Bianco di Cecilia De Marchi Moyano il fenomeno di un colore come tutti gli altri? È un elemento della sua strumentazione compositiva? È soltanto una “tavola” – come il testo sembra suggerire sin dalle prime righe – o è anche il risultato di un innesto prodottosi sulla “tavolozza” dell’autrice, che anticipa e predispone quel complesso atto pittografico che usiamo chiamare, per brevità, con il nome di scrittura? A questi interrogativi che interpellano colei che si propone di rispondere, pagina dopo pagina, con brevità certamente deliberata e programmatica, realizzando materialmente quell’atto – “perché tutto abbia un senso, compia un destino” – l’empatia del lettore è chiamata per lo meno a corrispondere: come “un reclamo, un obbligo, un promemoria di quanto ci resta da dire”.
Claudio Cinti
Cecilia De Marchi Moyano (Bolivia, 1977).
Lavora come freelance nel settore editoriale. È stata finalista del premio di narrativa “Adela Zamudio” del 2012 e del premio nazionale di poesia “Yolanda Bedregal” del 2013, entrambi in Bolivia. Ha pubblicato Blanco (Yerba Mala Cartonera, 2015), i libri di narrativa per bambini Abre (Icco – El Taburete, 2016), Cuentos de la cuenca (Helvetas – El Taburete, 2018) e, come coautrice, Buscar y volver a buscar (Sudamericana, 2017). Ha inoltre pubblicato racconti, poesie e saggi in diverse raccolte.