Descrizione
Maria Teresa Benetton figlia di Egidio e Noemi Pagani, nasce il 15 marzo 1949. Ha due figli: Elena e Marco.
Maestra e insegnante di educazione fisica dal 1968 al 1990. Ha sempre collaborato con le Amministrazioni Comunali nel far conoscere la ricchezza storica, artistica e culturale di Soave.
A Costeggiola nel 1985 assieme a Silvano Fiorentini e a una intera comunità crea la Maschera del “Re del Rufiolo” per la valorizzazione del dolce locale.
Nel 1991 con Nenè Lovat, con il Comune e la Pro Loco di Soave contribuisce alla rinascita dell’Imperial Castellania di Suavia, Confraternita Enoica Femminile di promozione del nettare Soave.
Nel 1993 fonda e guida per 10 anni il gruppo “Soave in Arte”. Tra le altre cose, il gruppo si adopera per il restauro del tetto e del campanile della Chiesa di San Rocco in Borgo Bassano a Soave.
Nel 1997, con il marito Ennio Ambrosini Ruffo, inaugura le Soaverie, nelle ultime stanze del Palazzo dei Conti SanBonifacio, negozio unico nel suo genere che colma un vuoto nei rapporti con il turista. La Sala del Camino delle Soaverie, dove vengono ospitati artisti, poeti, scrittori, è dedicata esclusivamente all’arte.
Tra le pubblicazioni: Adolfo Mattielli, 1971; Soave negli occhi dell’Artista, 1996; Soave è Arte, 2003; “Arte ragione di vita Monografia di Maria Luisa Ruffo, 2019; RUFFO – Storia di una cantina che ha fatto la storia (1867-1977), 2019.
Ernesto Santi (1 febbraio1956) dopo gli studi ha abbracciato l’insegnamento, tenendo sempre presente la sua grande passione: la storia, e quella locale in particolare, facendo riferimento al ricco e straordinario patrimonio geografico dell’Est veronese. Nei suoi scritti ne ha rivendicato la grande propensione religiosa, artistica, storica, architettonica, produttiva, paesaggistica, ambientale. Terra di frontiera, egli ne ha saputo trarre spunto di memoria, di identificazione, di primogenitura rispetto ad altri spazi del territorio veronese, riconoscendone originalità, pecularietà, evidenti ed uniche, innestate in solide radici storiche frutto di un umanesimo plenario, vissuto e condiviso.
Ha contribuito alla elaborazione di testi sulla guerra e la resistenza, coadiuvando alcune tesi di laurea; ha riordinato alcuni archivi tematici inerenti il periodo (1940-45).
