Descrizione
La vita come un lungo viaggio.
Ad ogni fermata chi scende e chi sale…
«Vieni» mi disse Troglio. Lo seguii, nessuno mi fermava, ero con un “campeon” che aveva appena battuto il Brasile. Pedro mi portò sul pullman dell’Argentina, “così parliamo tranquilli”. Ci sedemmo, terza o quarta fila, non ricordo. Poco dopo, arrivò anche Caniggia. Dopo un altro po’, lui, Dieguito. Arrivò per ultimo, ovvio. Aveva gli occhi spiritati, Dieguito. Come tutti, del resto.Io ero ancora sul pullman,seduto vicino a Troglio, un sedile dietro a Caniggia, due più avanti c’era Maradona. Cantava. Cantavano tutti. Nella confusione nessuno s’era accorto che c’ero e l’autista mise in moto. Provai ad alzarmi, Troglio mi disse di aspettare, «scendi tra un po’, quando siamo fuori da questo casino» disse proprio così. Allora Troglio chiamò l’autista, gli disse di fermarsi un attimo. Mi accompagnò fin verso l’uscita. Maradona cantava. Lo guardai. Mi guardò. «È un amico» disse Troglio. Maradona sorrise. Mi allungò la mano. «Amico di Pedro, amico mio» disse. Io scesi. Mi sembrava di essere sceso dal paradiso.