Descrizione
L’avventura umana secondo Tolkien ne Lo Hobbit
È un viaggio che inizia dal risvolto di un foglio di carta. Più precisamente dal retro di un compito d’esame da correggere. J.R.R. Tolkien (3 gennaio 1892, Bloemfontein, Sudafrica – 2 settembre 1973, Bournemouth, Regno Unito), in un pomeriggio estivo a Oxford, tra uno sbadiglio e l’altro, trova una pagina bianca e, quasi distrattamente scrive: «In una caverna nel sottosuolo viveva un Hobbit». È l’incipit forse più famoso della letteratura per ragazzi, il primo assaggio di un mondo immaginario che inizia nel modo più banale e con un personaggio assolutamente improbabile.
Cos’è?
Un hobbit, sta scritto sul retro del compito. Si tratta di un personaggio familiare per Tolkien e vi dedica un capitolo per farci prendere confidenza col suo mondo, per attirarci al suo interno, per farci viaggiare dentro la sua immaginazione. Nelle prime righe ci spiega la sua caverna che è in realtà un’abitazione confortevole, lo stile di vita che sembra molto più quello di un piccolo borghese dei giorni nostri che quello di un essere fiabesco. Solo dopo alcuni paragrafi Bilbo Baggins diventa il fulcro della narrazione, solo dopo che tutto il suo ambiente è delineato.
Ma già dalle prime righe l’altro protagonista è l’avventura ma in senso negativo: l’avere a che fare con le avventure, col mondo che è al di là dei confini del confortevole, non è una prerogativa apprezzata nel mondo Hobbit, e più volte nel corso del viaggio Bilbo rimpiangerà il calduccio di casa sua. Mano a mano che si procede nella storia, però, che a dispetto di Bilbo diventerà un’avventura epica, aumenta anche il fascino per il lettore perché il mistero, il tesoro, le creature favolose fino ad allora solo immaginate diventano reali per il piccolo e riluttante Bilbo: i Troll, i lupi, Gollum nella sua caverna, i ragni, gli Elfi e infine il drago adagiato sul suo cuscino di tesori”.
Roberto Arduini
“Il percorso che qui proponiamo vuole far vivere l’impresa di Bilbo Baggins attraverso le bellissime illustrazioni realizzate dalle mani sapienti e talentuose di giovani artisti del Liceo artistico veronese Nani Boccioni, narrando, grazie ai testi mirabili di straordinari saggisti come Paolo Gulisano, Chiara Nejrotti e Roberto Arduini, del viaggio del mezzuomo chiamato, come ognuno di noi, a vivere l’avventura della propria vita”.
Roberta Tosi
Illustrazioni di
Giovanni Azzali, Nicolò Carozzi, Sara Ferro, Alessandro Vlad Hristodor, Rosanna Mutinelli, Ada Pachera.
Testi di
Roberto Arduini, Giampaolo Canzonieri, Lorenzo Gammarelli, Stefano Giorgianni, Paolo Gulisano, Chiara Nejrotti, Claudio Antonio Testi e della Compagnia degli Argonath