Descrizione
In cento canti in terzina dantesca, endecasillabo a rima incatenata. Ripercorre molte fasi delle utopie e dei sogni umani, attraverso i secoli, le tradizioni, i miti e i riti
La commedia de li alieni umani è nata in varie fasi di crescita della mia consapevolezza.
Come è nata la propongo senza note, senza spiegazioni, praticamente senza tutto ciò che potrebbe alterare o dare spiegazioni di ogni tipo.
Ognuno se la leggerà a suo modo, traendone così conclusioni intimamente e strettamente personali.
Come è ovvio è nata principalmente nei momenti di veglia rilassata, senza lasciarsi sopraffare dalle continue vicende negative portate in auge da quelli umani che ormai sono devianti, cioé alieni, alieni nel corpo, ma ancor di più nella mente, nell’anima e nello spirito.
Il testo a volte può sembrare crudo, ma deve sottostare a parecchie regole di metrica e pertanto diviene molto sintetico e di conseguenza non presenta né accessori inutili, né orpelli, né fronzoli, e neppure tutto ciò che a volte avrebbe svelato meglio il senso o il succo del discorso.
Ma i trenta che mi leggeranno troveranno sicuramente vari motivi di riflessione e, almeno due-tre volte spero, qualche verso di loro gradimento.
Nel mezzo della notte, un sogno chiaro
in giro per il cosmo m’ha portato,
ridando a me vigor più novo e raro
e mi ritengo proprio fortunato
perché, vivendo spesso tra li alieni,
ampi temi per voi ho preparato,
per voi legati solo ai vostri beni
e nulla ancor sapete d’altre vite
di cui li cieli immensi sono pieni.
Perciò vorrei narrar, se mi seguite,
qualcosa del mio viaggio tra le stelle,
in mezzo a genti nuove, d’alma mite,
che forse un giorno ci saran gemelle,
allor che seguiremo quella strada
che sol si traccia con virtù novelle.
(inizio del prologo)